FAQ

FAQ aggiornate secondo le nuove indicazioni introdotte dal DM 226/2021 e recepite nel nuovo regolamento di Ateneo (consultabili alla pagina Regolamenti)


Informazioni generali

Che cos’è il dottorato di ricerca?

Il dottorato di ricerca è un corso universitario di terzo livello, il cui scopo è formare una figura in grado di acquisire gli strumenti umani, scientifici e metodologici per diventare ricercatore anche ai fini dell’accesso alle carriere nelle amministrazioni pubbliche e dell’integrazione dei percorsi professionali di elevata innovatività. In questo periodo di formazione, i dottorandi sono seguiti da un docente tutor, ed eventualmente da un co-tutor, che lo guida nelle attività formative e di ricerca.

I corsi di dottorato sono solitamente strutturati in due parti:

  • Una parte del dottorato dà la possibilità di arricchire il proprio bagaglio di conoscenze seguendo corsi e seminari e partecipando a summer/winter school e a conferenze. L’organizzazione di queste attività è lasciata ai singoli corsi di dottorato e non è omogenea tra i settori disciplinari;

  • L’altra parte del dottorato è dedicata principalmente all’attività di ricerca. Queste possono essere integrate con uno o più soggiorni all’estero, per cui è prevista una maggiorazione della borsa del 50% per un periodo complessivo non superiore a:12 mesi per le borse d’Ateneo “tradizionali”, 6 mesi per borse FSE della Regione Sicilia o 18 mesi per i dottorati in co-tutela con soggetti esteri o nel caso di dottorati attivati in convenzione con enti esterni (altri enti pubblici di ricerca, privati, imprese, ecc.) - per maggiori informazioni su questo punto, vai alla Parte II – Diritti e doveri. Questa fase si conclude con la discussione di una tesi finale e il conseguimento del titolo di Dottore di Ricerca (Doctor of Philosophy, PhD).

Quali tipi di dottorato esistono?

In Italia esistono diversi tipi di dottorato di ricerca, ciascuno dei quali è regolamentato da diverse norme parzialmente diverse da quelle che regolano il dottorato “tradizionale”. L’attivazione di corsi di dottorato è permessa ai soggetti con i requisiti richiesti dagli artt. 3 e 4 del DM n. 226 del 14 dicembre 2021. Per semplicità elenchiamo alcune tipologie comuni e vi invitiamo a consultare la Guida al dottorato per ulteriori informazioni.

  • Dottorato in convenzione con istituzioni estere o dottorato in co-tutela

  • Dottorato in collaborazione con le imprese o dottorato industriale e apprendistato di alta formazione

  • Dottorati di ricerca innovativi con caratterizzazione industriale

  • Dottorati di ricerca finanziati dalla Regione Sicilia attraverso i fondi sociali europei (FSE)

  • Dottorati di interesse nazionale e dottorati finanziati dal PNRR

Quanto dura il dottorato di ricerca?

La durata del dottorato non può essere inferiore ai tre anni, come stabilito dall’art. 6 comma 1 del DM n.226/2021. Inoltre, il “Regolamento dell'Università di Catania per gli Studi di Dottorato di Ricerca” (consultabile su https://www.unict.it/it/didattica/dottorati-di-ricerca) (art. 8 c. 1 e 2) afferma che: “I corsi di dottorato di ricerca hanno durata non inferiore a tre anni e non superiore a quattro. L'estensione a quattro anni deve essere accompagnata da opportuna motivazione. Per ciascun anno di corso di dottorato le attività iniziano il 31 ottobre di un determinato anno e terminano il 30 ottobre dell'anno successivo.”


Posso richiedere la sospensione?

I dottorandi possono usufruire della sospensione del dottorato nel caso di gravi e comprovati motivi di salute propri o di appartenenti al proprio nucleo familiare per un periodo massimo di dodici mesi anche non continuativi nell'arco del triennio, fatto salvo il recupero del periodo di sospensione.

Il dottorando, con il sostegno del tutor, ha diritto a richiedere una sospensione e la richiesta deve essere autorizzata dal Collegio dei docenti del corso cui è iscritto il dottorando. Durante tali periodi sono sospesi tutti i doveri e i diritti derivanti dal dottorato, tra cui il pagamento della rata della borsa di studio ed eventuali benefici per il diritto allo studio erogati dagli Enti regionali preposti.

Il “Regolamento dell'Università di Catania per gli Studi di Dottorato di Ricerca” (consultabile su https://www.unict.it/it/didattica/dottorati-di-ricerca) contempla anche la sospensione del dottorato per ottemperare alla frequenza di corsi di studio nei soli casi espressamente previsti dalla legge (art. 15 comma 3). In questo caso, l’Università disciplina la sospensione con provvedimento interno tenendo in considerazione l’eventuale interruzione temporanea dell’erogazione della borsa di studio laddove prevista.

Inoltre, i dipendenti pubblici ammessi ai corsi di dottorato godono congedo straordinario per motivi di studio, compatibilmente con le esigenze dell'amministrazione, ai sensi dell'art. 2 della legge 13 agosto 1984, n. 476. Durante il congedo straordinario si può percepire la borsa, rinunciando allo stipendio previsto erogato al dipendente, o viceversa. È bene precisare che il congedo per motivi di studio può essere richiesto solo se iscritti per la prima volta a un corso di dottorato.

Il dottorato viene altresì sospeso in caso di maternità (vedi Sezione – Diritti e doveri).

Qual è l'importo minimo della borsa di studio?

ll Decreto Ministeriale n. 247 del 23 febbraio 2022, a decorrere dal 1° luglio 2022, fissa in € 16.243,00 l'importo annuo della borsa per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca, al lordo degli oneri previdenziali a carico del percipiente.

La nuova rideterminazione ministeriale non è retroattiva, quindi chi si ritrova o si è ritrovato ad essere dottorando in corso in data antecedente al 1° luglio 2022 non riceverà alcuna integrazione sugli emolumenti mensili passati. Inoltre, la legge di bilancio 2022 ha previsto “di adeguare l’importo lordo delle borse di dottorato in modo da raggiungere quanto meno il minimale contributivo INPS”. Questo significa che l’attuale lordo € 16.243,00 (valido per il 2022) è suscettibile di cambiamenti annuali e che l’INPS, con propria circolare interna, annualmente rideterminerà i minimali e le nuove aliquote contributive.

I Dottorandi pagano tasse universitarie?

Attualmente, la legislazione italiana prevede la corresponsione di tasse di iscrizione per la frequenza ai corsi di dottorato solo per i dottorandi con borsa. Oltre alla tassazione universitaria, solitamente le singole Regioni prevedono il versamento della tassa per il diritto allo studio universitario di importo variabile per singola regione. Le Regioni possono anche predisporre esenzioni o riduzioni del pagamento in funzione di determinate condizioni (ISEE, maternità, disabilità, ecc.). Tale tassa è dovuta da tutti i dottorandi anche per i non borsisti.

Presso il nostro Ateneo gli studenti iscritti ai corsi di dottorato di ricerca sono tenuti al pagamento di un unico contributo annuo onnicomprensivo pari a 200 euro se beneficiari di borsa; sono esonerati dal pagamento del contributo se non sono beneficiari di borsa. A questo contributo annuo deve essere aggiunta la Tassa Regionale per il Diritto allo Studio Universitario pari a 140€, dovuta da tutti i dottorandi (anche i non borsisti) e la marca da bollo telematica da 16€. Le scadenze per il pagamento di questi contributi verranno di volta in volta comunicati dall’Ufficio Dottorati del nostro Ateneo. Orientativamente, per il primo anno il contributo è dovuto entro il 31 ottobre dell’anno in corso, ed entro il 15 novembre dell’anno in corso per gli anni successivi al primo.


Riepilogando:

- I Dottorandi con borsa sono soggetti al pagamento annuale di 356€ dovuti in un’unica rata;

- I Dottorandi senza borsa sono soggetti al pagamento annuale di 156€ dovuti in un’unica rata.

I Dottorandi sono studenti o lavoratori?

Da un punto di vista formale, secondo la legislazione italiana, i dottorandi sono studenti iscritti a un corso di dottorato, ovvero un corso di terzo livello. Come tali sono tenuti a conseguire degli obiettivi formativi indicati dal Collegio Docenti e possono beneficiare dei diritti riconosciuti agli studenti di primo e secondo livello, come le agevolazioni per i trasporti pubblici e alcuni benefici per il diritto allo studio. Inoltre, il DM 226/2021 specifica che Il corso di dottorato richiede un “impegno esclusivo e a tempo pieno” presso la struttura in cui i dottorandi sono iscritti. Nel caso di dottorato industriale il DM prevede che le modalità di svolgimento e le ripartizioni delle attività di ricerca presso l’impresa e l’università siano specificate nelle relative convenzioni.

Fatte queste premesse normative, nella realtà dei fatti, i dottorandi svolgono una vera e propria attività di formazione con connotazioni anche lavorative: deve dimostrare una certa autonomia nella gestione dei fondi assegnati, del proprio progetto di ricerca, delle proprie pubblicazioni. Inoltre, come si vedrà nella seguente sezione, il dottorando versa i contributi alla Gestione Separata INPS come i lavoratori parasubordinati.

La frequenza a un corso di Dottorato è compatibile con un’attività lavorativa?

Il DM 226/2021, all’art. 12 comma 1, afferma che “Il corso di dottorato richiede un impegno esclusivo e a tempo pieno”. Tuttavia, il secondo comma stabilisce che i dottorandi possono fare richiesta al collegio dei docenti per essere autorizzati a svolgere attività retribuite che consentono di acquisire competenze concernenti l’ambito formativo del dottorato.

La valutazione sulla compatibilità delle attività lavorative extra con il proficuo svolgimento delle attività formative, didattiche e di ricerca del corso di dottorato è demandata ai singoli regolamenti di ateneo. Inoltre, il DM stabilisce che gli Atenei possono stabilire un tetto massimo al reddito dell’attività extra lavorativa del dottorando, compatibile con la borsa di studio e, in ogni caso, non superiore all’importo della borsa medesima.


Il “Regolamento dell'Università di Catania per gli Studi di Dottorato di Ricerca” (consultabile su https://www.unict.it/it/didattica/dottorati-di-ricerca) disciplina ulteriormente lo svolgimento di attività lavorative extra in questo modo (art. 15 comma 11):

I dottorandi possono svolgere attività retribuite alle seguenti condizioni:

a. la retribuzione delle suddette attività deve essere a carico di enti esterni nel caso di dottorandi con borsa di studio;

b. le suddette attività consentono di acquisire competenze concernenti l’ambito formativo del dottorato, previa valutazione della compatibilità delle medesime attività con il proficuo svolgimento delle attività di ricerca del corso di dottorato;

c. nel caso di dottorandi con borsa di studio, il reddito annuale lordo derivante dalle suddette attività non deve superare l’importo annuale lordo della borsa di studio.

Ricordiamo che spetta al collegio dei docenti autorizzare il dottorando richiedente a svolgere le suddette attività, e a verificare la compatibilità con le attività del corso di dottorato.

Diritti e doveri

Cos’è il budget aggiuntivo 10% ?

Già a partire dal primo anno, il DM 226/2021 e il nostro Regolamento assicurano a ciascun dottorando, con e senza borsa, un budget aggiuntivo annuale per lo svolgimento dell’attività di ricerca in Italia e all’estero. Tale fondo non può essere inferiore al 10% dell'importo lordo della borsa di studio. Il fondo è personale e il suo utilizzo da parte di soggetti terzi non è permesso senza il consenso del diretto interessato.

Una nota del Direttore Generale (n. 0266009 del 11/05/2020) chiarisce che: “…a titolo meramente esemplificativo si indicano le spese di iscrizione a congressi e convegni, i soggiorni di studio in Italia e/o all'estero nonché ogni altra spesa che il Coordinatore di dottorato ritenga strettamente connessa e pertinente all'attività di ricerca in corso.”

Nella nostra Università questo budget è pari a circa poco più di 1800€ perogni anno. Il budget è cumulativo (es. le rimanenze del secondo anno posso essere spese al terzo anno) e deve essere speso entro il 30 ottobre dell’ultimo anno di corso. Eventuali somme residue non possono essere spese dal dottorando oltre quest’ultima data. Inoltre, il budget deve essere erogato e messo a disposizione del dottorando entro quindici giorni dall'ammissione a ciascun anno di dottorato.

Il periodo all’estero è obbligatorio? Come posso ottenere la maggiorazione della borsa per i periodi all’estero?

Il DM 226/2021 evidenzia che per ciascun dottorando è ordinariamente previsto lo svolgimento di attività di ricerca e formazione, coerenti con il progetto di dottorato, presso Istituzioni di elevata qualificazione all’estero. Inoltre, il “Regolamento dell'Università di Catania per gli Studi di Dottorato di Ricerca” (consultabile su https://www.unict.it/it/didattica/dottorati-di-ricerca) prevede che gli iscritti al dottorato di ricerca con borsa di studio (di qualsiasi tipologia) devono di norma svolgere parte della propria attività formativa e di ricerca all’estero per un periodo non inferiore a 3 mesi (art. 16-bis). Per gli iscritti al dottorato di ricerca senza borsa di studio il periodo di attività all’estero non è obbligatorio.

L’attività all’estero deve essere autorizzata dal Collegio dei docenti che delibera anche in merito alla eventuale estensione della stessa. I dottorandi borsisti hanno diritto alla maggiorazione della borsa per periodi di visiting all’estero nella misura massima del 50% della borsa mensile. La maggiorazione è concessa per un periodo complessivamente non superiore a dodici mesi. Tale periodo può essere esteso fino a un tetto massimo complessivo di sei mesi per borse regionali FSE, di diciotto mesi per i dottorati in co-tutela con soggetti esteri o nel caso di dottorati attivati in convenzione con gli enti accreditati dal ministero.

Il primo passo per svolgere il periodo all’estero è contattare un professore dell’università ospitante e accordarsi su un programma di studio e ricerca per il periodo di visiting. Tale periodo deve essere autorizzato prima della partenza attraverso un modulo che deve essere firmato dal proprio Coordinatore di Dottorato, approvato dal Collegio Docenti, e inviato con tutte le informazioni richieste (università ospitante, periodo di riferimento, Paese etc.) al referente amministrativo del proprio corso di dottorato. Gli atenei possono richiedere dei moduli che avvalorino la permanenza del dottorando presso l’università o altro ente ospitante, sia durante il periodo di visiting che al termine di esso.


La maggiorazione mensile della borsa viene corrisposta contemporaneamente al periodo di visiting del dottorando, previa attestazione da parte del vostro Coordinatore all’Ufficio dottorato circa l’effettivo svolgimento dell’attività estera. Tale comunicazione deve pervenire all’Ufficio dottorato entro il giorno 10 del mese successivo a quello di competenza; in questo modo l’area finanziaria predisporrà l’atto di liquidazione con erogazione prevista entro il giorno 25 dello stesso mese. Per i dottorandi la cui borsa è finanziata con fondi PO FSE dalla Regione Siciliana, tale attestazione può essere sostituita dal timesheet mensile richiesto nell’ambito degli adempimenti obbligatori dei suddetti dottorandi.

Posso chiedere il rimborso per spese sostenute per le missioni? Cosa devo fare?

Il primo passo, prima di qualsiasi spesa, è richiedere l’approvazione del proprio tutor e del Coordinatore rispetto alla missione e compilare online l’apposita richiesta sulla piattaforma d’Ateneo seguendo le regole previste dal proprio Dipartimento. È necessario che le missioni siano inserite con un congruo anticipo in modo che tutto l’iter di approvazione possa essere concluso senza problemi prima della data di inizio della missione.

Dopo aver effettuato la missione, si potrà richiedere il rimborso delle spese sostenute allegando tutte le ricevute in originale sulla piattaforma online. Per ulteriori dettagli vi invitiamo a informarvi per tempo presso i referenti amministrativi del vostro Dipartimento.

Ho diritto all’abbonamento gratuito per usufruire dei mezzi pubblici AMT e metro FCE?

Gli studenti iscritti all’Università di Catania, ivi compresi tutti i Dottorandi con e senza borsa, possono usufruire dell’abbonamento annuale a tariffa agevolata per l’utilizzo dei trasporti urbani di superficie (Bus AMT) e della metropolitana (FCE), incluse le navette Metro Shuttle e alcuni parcheggi scambiatore situati all’interno del Comune di Catania.

Annualmente, l’Università degli Studi di Catania emana degli avvisi su come richiedere l’abbonamento, la procedura da adottare, il costo e le scadenze. Tutte le info sono reperibili alla seguente pagina: https://www.unict.it/it/servizi/trasporti-e-mobilità.

Posso ottenere una VPN per consultare le banche dati d’Ateneo anche da casa?

La VPN trasforma una connessione remota o esterna alla rete locale universitaria in una connessione virtuale alla rete d’Ateneo, quindi con gli stessi permessi che si hanno all'interno dell'Università.

Ciò consente agli utenti che si collegano da strutture decentrate, non raggiunte cioè dalla Rete d'Ateneo, da casa o da altre reti pubbliche e private, di usufruire di servizi quali consultazione banche dati scientifiche, riviste on-line, o servizi terzi come dizionari online.

ll servizio VPN permette di collegarsi in modo sicuro e riconosciuto attraverso un meccanismo di autenticazione, così da garantire che solo gli utenti autorizzati vi possano accedere.

Recentemente il nostro Ateneo ha esteso il servizio VPN a tutti gli studenti, ivi compresi i dottorandi, per tutta la durata legale dei corsi cui afferiscono. Per usufruirne è necessario richiedere il servizio VPN compilando l'apposito modulo disponibile su: https://www.unict.it/servizi/vpn.

I Dottorandi versano contributi previdenziali all’INPS? Si deve pagare l’IRPEF? Devo fare la dichiarazione annuale dei redditi?

La borsa di studio del dottorato di ricerca è soggetta al versamento dei contributi previdenziali INPS a Gestione Separata ai sensi dell’art. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335 e successive modificazioni, nella misura di due terzi a carico dell’amministrazione e di un terzo a carico del borsista. I dottorandi godono delle tutele e dei diritti connessi.

Dal 1° Gennaio 2022 (Circolare INPS n. 25 del 11 Febbraio 2022) le aliquote di contribuzione alla Gestione Separata INPS sono le seguenti:

35.03%, comprensivi dello 1,31% DIS-COLL, per soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie (11,68% a carico del borsista)

24% per soggetti già assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie.

Le borse di dottorato di ricerca sono esonerate per disposto normativo dalla tassazione IRPEF. Ovvero, la borsa di dottorato non costituisce reddito cumulativo da lavoro dipendente. Per tale ragione, nel modello 730 per la dichiarazione dei redditi non deve essere inserito tra i redditi percepiti, ma solo tra i redditi esenti. Inoltre, nel caso in cui si percepisce esclusivamente la borsa di dottorato non è obbligatorio presentare il modello 730.

In ogni caso, l’Università, nelle vesti di sostituto d’imposta, è tenuta annualmente a fornire la Certificazione Unica (CU) a ciascun dottorando. La CU contiene tutti gli emolumenti che sono stati percepiti dal dottorando durante l’anno fiscale precedente a quello di emissione, compresivi dell’eventuale tassazione e contribuzione applicata. La CU viene resa disponibile solitamente entro il mese di marzo di ciascun anno solare attraverso il portale CAS: https://cas.unict.it/cas/

Le credenziali per accedere al portale CAS (necessarie anche per la piattaforma online relativa alle missioni) sono personali e diverse da quelle utilizzate per il portale studenti. Si consiglia di procedere subito alla richiesta di tali credenziali seguendo la procedura illustrata su:

https://cas.unict.it/richiestaUtenza/index.jsp?applicationLat=infocredenzialicnt.jsp

Attraverso il portale CAS è possibile consultare e scaricare sul proprio PC i cedolini di pagamento mensili relativi alla borsa di dottorato e usufruire anche di altri servizi (es. comunicazione variazione IBAN).

I Dottorandi hanno diritto all’indennità di disoccupazione alla fine del loro Dottorato?

L’indennità di disoccupazione mensile in favore dei collaboratori coordinati e continuativi, denominata DIS-COLL, è stata recentemente estesa a dottorandi e dottori di ricerca il cui contratto sia terminato dopo il 30 giugno 2017 (art. 7 della legge 22 maggio 2017, n. 81, circolare INPS n.115 del 19 Luglio 2017).

La DIS-COLL è riconosciuta solo ai dottorandi che abbiano usufruito di una borsa di studio e abbiano versato in via esclusiva alla Gestione Separata INPS (aliquota 35.03%).; ne sono, inoltre, beneficiari anche gli assegnisti iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata presso l’INPS; sono invece esclusi i dottorandi senza borsa di studio e i borsisti di ricerca.

Per avere il diritto di usufruire della DIS-COLL occorre soddisfare congiuntamente i seguenti requisiti:

  • al momento di presentazione della domanda si deve essere in stato di disoccupazione;

  • la cessazione del rapporto di lavoro precedente deve essere involontaria (fine del corso di dottorato);

  • al momento della presentazione della domanda occorre essere privi di partita IVA;

  • bisogna far valere almeno un mese di contribuzione nel periodo compreso tra il 1° gennaio dell'anno precedente, l'evento di cessazione dal lavoro e l'evento stesso.

I dottorandi possono usufruire della DIS-COLL per un periodo massimo di 12 mesi. L'indennità di disoccupazione è pari al 75% del reddito medio mensile; quando il reddito medio mensile è superiore a un determinato importo – per il 2022 tale importo è pari a 1.250,87 euro – l'indennità di disoccupazione ha una maggiorazione. La DIS-COLL non può comunque superare una misura massima, che per il 2022 è pari a 1.360,77 euro.

La domanda deve essere presentata all'INPS esclusivamente in via telematica, entro il termine di 68 giorni dalla data di cessazione del contratto di collaborazione/assegno di ricerca/dottorato.

Annualmente, in concomitanza con la conclusione di ogni ciclo di dottorato, ADDRI Catania organizza un seminario formativo aperto ai soci e non sulla corretta compilazione della domanda DIS-COLL e dei vari adempimenti burocratici connessi.

Le Dottorande hanno diritto alla maternità? Come funziona il congedo di paternità?

L’art. 12 (Diritti e doveri dei dottorandi), comma 7 del DM 226/2020 e il “Regolamento dell'Università di Catania per gli Studi di Dottorato di Ricerca” (consultabile su https://www.unict.it/it/didattica/dottorati-di-ricerca), stabiliscono che si applicano le disposizioni a tutela della genitorialità di cui al decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 12 luglio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 247 del 23 ottobre 2007. Ovvero, per le dottorande in caso di maternità il dottorato viene sospeso obbligatoriamente per 5 mesi, che saranno recuperati successivamente (in pratica la durata minima passa da 3 anni a 3 anni e 5 mesi). Durante la sospensione, la dottoranda non percepisce la borsa ma ha diritto ad un assegno di maternità pari all’80% della borsa versato dall'INPS.

Il congedo di paternità, obbligatorio e della durata di 10 giorni lavorativi, è fruibile dal dottorando nell'arco temporale che va dai 2 mesi precedenti ai 5 successivi al parto; per i giorni di congedo, il dottorando ha diritto a un'indennità giornaliera a carico dell'INPS pari al 100% della retribuzione.

I dottorandi in congedo mantengono il diritto alla borsa di studio. Al termine del periodo di sospensione, la borsa di studio è erogata alla ripresa della frequenza del corso sino al completamento nella durata complessiva. Contattateci per ulteriori dettagli.

I Dottorandi hanno diritto all’indennità per malattia?

Come si è accennato nella sezione relativa allo status di lavoratore/studente e in quella relativa alla sospensione del corso di dottorato, i dottorandi al momento non godono del diritto all’indennità di malattia riconosciuto invece ai lavoratori. In caso di malattia grave documentata (inclusi i disturbi psicologici), il dottorando può richiedere una sospensione del percorso formativo; il dottorato sarà ripreso alla fine del periodo di sospensione. Durante la sospensione, come specificato alla sezione dedicata, la borsa di studio non sarà erogata e non si ha diritto ad alcuna indennità.

Cosa succede in caso di incidente sul lavoro? Sono coperto da assicurazione?

La materia è regolamentata dal decreto legislativo n. 81 del 9 aprile del 2008. Tale decreto si applica a tutti i settori di attività, pubblici e privati, e a tutte le tipologie di rischio. Quindi non vi è discrimine tra un dottorando che lavora in un ateneo\istituto pubblico o presso un ente privato. Tale decreto si applica anche a coloro che usufruiscono di borse di studio erogate da enti diversi da quelli responsabili del luogo ove si effettua la prestazione lavorativa.

L’art. 18 indica gli obblighi cui l’Università o l’Istituto di ricerca deve adempiere in materia di sicurezza. In particolare:

  1. Obbligo di formazione sulle misure di prevenzione e gestione delle emergenze;

  2. Fornire, dove è necessario, i necessari e idonei dispositivi di protezione individuali;

  3. Aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e tecnologici che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione.

La copertura assicurativa per le missioni è connessa all'autorizzazione. Anche quando non è previsto rimborso per le spese sostenute durante la missione, si consiglia di richiedere l’autorizzazione alla missione (vedi sezione dedicata al punto 3) per usufruire in caso di incidente dei servizi assicurativi. Le coperture assicurative dell’Ateneo sono consultabili al link: https://www.unict.it/it/ateneo/assicurazioni

Cos’è l’ISEE dottorato?

L’“Isee Dottorato” consente a chiunque sia iscritto a un corso di dottorato di calcolare gli indicatori ISEE e ISPE con un nucleo familiare “ristretto”, secondo l’art. 8, c. 4 del DPCM 5 dicembre 2013, n. 159: “Il nucleo familiare del richiedente i benefici per i corsi di dottorato di ricerca è formato esclusivamente dallo stesso richiedente, dal coniuge, dai figli minori di anni 18 [...]”. Pertanto, a norma di legge, qualsiasi dottorando ha il diritto (ma non il dovere) di presentare l’ISEE dottorandi al posto dell’ISEE universitario per accedere alle prestazioni per il diritto allo studio universitario (sconti mensa, sconti tassazione del diritto allo studio, sconti trasporti, ecc.).

È importante ricordare che per ottenere l’ISEE dottorato non è necessario sottostare alle regole per ottenere il nucleo singolo dell’ISEE universitario (art 9, c.2 DPCM 5 dicembre 2014, n.159): l’unica condizione da soddisfare è di essere iscritti ad un corso di dottorato. Poiché un dottorando solitamente percepisce solo una borsa di studio e non possiede beni mobili e immobili, l’ISEE calcolato con l’ISEE dottorandi è spesso molto basso, con notevoli vantaggi economici.

Posso usufruire del servizio mensa ERSU?

L’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (ERSU) di Catania consente a tutti gli studenti iscritti a un corso di dottorato di ricerca di usufruire del servizio mensa presso le mense e i ristoranti convenzionati.

I dottorandi (con e senza borsa) sono tenuti al pagamento di €3,50 per pasto a prescindere dalla loro fascia ISEE dottorato (CdA “ERSU Catania” delibera n. 96 del 17/11/2021). Per richiedere il servizio e ulteriori informazioni fai riferimento ai bandi di concorso annuali dell’ERSU Catania, oppure visita la pagina https://www.ersucatania.it/servizi-di-ristorazione/, o in alternativa non esitare a contattarci.


Rappresentanza

I Dottorandi possono avere rappresentanti in Collegio Docenti, Consiglio di Dipartimento e negli organi superiori (Consulta degli Studenti, Senato Accademico, Cda, ecc.)?

L’art. 12 (Diritti e doveri dei dottorandi), comma 8 del DM 226/2021 e il “Regolamento dell'Università di Catania per gli Studi di Dottorato di Ricerca” (consultabile su https://www.unict.it/it/didattica/dottorati-di-ricerca), garantiscono 1 rappresentante dei dottorandi nel collegio di dottorato per la trattazione dei problemi didattici e organizzativi.

Inoltre, nel nostro Ateneo è riservato 1 posto per i Dottorandi all’interno delle Commissioni Paritetiche Dipartimentali, 2 posti riservati all’interno del Consiglio di Dipartimento.


Le modalità di elezione dei rappresentanti sono disciplinate all’interno del nostro Regolamento Elettorale d’Ateneo.


Attualmente i dottorandi del nostro Ateneo non hanno posti riservati per le rappresentanze in Consulta degli Studenti, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione. Tuttavia, ADDRI Catania si sta impegnando per garantire maggiore rappresentanza negli organi superiori.


I dottorandi hanno rappresentanti a livello nazionale?

A livello nazionale è previsto 1 rappresentante dei dottorandi al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU).

Il CNSU è un organo consultivo di rappresentanza composto da 30 membri (28 eletti dagli studenti universitari, più un componente eletto dagli iscritti alle scuole di specializzazione e un componente eletto dagli iscritti ai corsi di dottorato di ricerca) che formula pareri e proposte da rivolgere al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR). Nello specifico, l’organo in questione si esprime sui progetti e i decreti ministeriali riguardanti la disciplina dei corsi di laurea, di dottorato, delle scuole di specializzazione, l’orientamento e la mobilità studentesca, il diritto allo studio, la didattica, la valutazione e diversi altri ambiti connessi alla vita studentesca. Ogni anno il CNSU è tenuto a dare il suo parere sui criteri di assegnazione dell’FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario). Inoltre, il CNSU può formulare proposte e interrogazioni da sottoporre al MIUR su tutte le questioni relative alla condizione delle figure rappresentate. Le elezioni dei membri del CNSU si svolgono ogni tre anni.

Il CUN è il maggiore organo consultivo e propositivo del MIUR. Mirando a rappresentare le diverse componenti del mondo accademico, il CUN è composto da 58 consiglieri di cui 42 docenti (ordinari, associati e ricercatori a tempo indeterminato e determinato di tipo B), 3 rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e 13 designati in rappresentanza delle altre componenti del sistema universitario. Fra questi, 8 componenti sono eletti in seno al CNSU, e quindi il rappresentante dei dottorandi non gode per legge di una rappresentanza garantita in CUN. Quale massimo organo elettivo di rappresentanza del sistema universitario, il CUN esprime pareri, formula proposte, adotta mozioni, raccomandazioni, svolge attività di studio e analisi su ogni materia di interesse per il sistema universitario.

Se ho un problema durante il mio percorso dottorale, a chi mi rivolgo?

- Rivolgiti al tutor, al Collegio dei Docenti, agli uffici amministrativi se:

Se il problema riguarda aspetti specifici del proprio progetto di ricerca, il tutor rappresenta la persona con cui interagire. Ricordate che il tutor è tenuto a supportarvi, consigliarvi, incontrarvi ad intervalli regolari, come indicato anche dalla Carta Europea dei ricercatori, alla sezione Principi Generali e Requisiti - Relazione con i supervisor.

Se il problema necessita di una discussione più ampia, è opportuno che venga posto all’attenzione del Coordinatore del corso di dottorato che, se necessario, lo sottoporrà al Collegio dei Docenti. Per questioni amministrative, sarà il vostro referente amministrativo del Dipartimento e l’Ufficio Dottorati a supportarvi nella risoluzione di problematiche individuali o collettive.


- Rivolgiti ai rappresentanti se:

Qualora la problematica non si riferisca in modo specifico al vostro personale lavoro di ricerca, è auspicabile un primo confronto con i propri colleghi di dottorato al fine di capire se si tratta di un problema individuale o collettivo. In entrambi i casi, i vostri rappresentanti presso il Consiglio di Dipartimento o presso il Collegio dei Docenti potrebbero portare formalmente la questione presso i detti organi, oltre che aiutarvi a studiare i regolamenti e darvi qualche suggerimento pratico. Se il problema appare come una questione collettiva che potrebbe avere una diffusione più ampia rispetto al vostro corso o Dipartimento, non esitare a contattarci e cercheremo di portare eventuali proposte di soluzione all’attenzione degli organi superiori.


- Rivolgiti ad ADDRI Catania se:

Non avete un vostro rappresentante negli organi dove è previsto oppure se quest’ultimo non sa prestarvi aiuto. Tutti i soci e i volontari di ADDRI Catania conoscono bene la realtà in cui siete immersi e sapranno fornire non solo supporto e consigli sul piano tecnico, ma anche umano.